Di farro, di kamut, di grano saraceno, esistono ormai più tipi che formati di pasta, utili a coprire intolleranze, esigenze alimentari o mode del momento.
La tradizionale pasta bianca, per intenderci quella di semola di grano duro, è spesso sostituita da varianti che promettono maggior apporto proteico, minor contenuto di carboidrati, migliore digeribilità, elisir di giovinezza, ricchi premi e cotillon.
Ma, ammesso e non concesso che tutte le promesse siano mantenute, qual è il prezzo da pagare, in termini di costo e di sapore?
Chi meglio della mia fidata dietista e nutrizionista, Viviana Valtucci, può togliermi questi ultimi dubbi di stagione?
“Viviana, come sempre, aiutami tu!”